L’ORIGINE DEL NOME
Molti studiosi hanno affermato che il nome Naro sarebbe da ricercarsi nell’arabo.
Studi più recenti rilevano che il termine Naro esiste anche in lingua greca, Naròn vuol dire fiume e così si indicava il corso d’acqua che scorre nella zona.
Gli arabi, dopo la conquista della Sicilia, abbandonarono la città distrutta della valle e edificarono un nuovo casale sul pendio del colle, lasciando il nome invariato poiché nella loro lingua esisteva un termine di uguale suono e con lo stesso significato “NAHR” cioè fiume.
Nel passato, alcuni studiosi, seguendo la trascrizione riportata da Edrisi, si sono fatti al significato di “villaggio del fuoco o della fiamma”.

NARO
Il territorio di Naro posto vicino la costa e proiettata verso l’interno è stato il luogo ideale per insediamenti e scambi commerciali e culturali.
All’inizio si è voluto collocare l’origine di Naro nel periodo dei miti e delle leggende, infatti nell’identificazione di Camico fu avanzata l’ipotesi che la Reggia di Cocalo poteva collocarsi nel sito del Castellaccio di Camastra e, distrutta Camico, gli abitanti si spostarono nel vicino monte, fondando una città.
Altra identificazione avanzata dagli storici è quella che vuole esistente nel sito di Naro la sicana Krastos.
Un’altra identificazione si rifà alla città di Inico, che sarebbe lo stesso centro indicato come Indara da Pausania e Strabone.
Essendo risultate poco fondate resta da puntualizzare che nel territorio narese si può ammettere l’esistenza di alcuni insediamenti già nel periodo del Neolitico dati i ritrovamenti archeologici nelle campagne tra Naro e Palma di Montechiaro. Il territorio fu interessato anche dall’immigrazione da parte di gruppi Greci.
Non ci sono testimonianze a riguardo, ma si può affermare che, durante il periodo di colonizzazione greca, il territorio svolse un ruolo importante nell’economia politica di Agrigento. Nella zona di Naro poterono prosperare le vecchie stazioni preistoriche ellenizzate e assunse grandezza e splendore un centro identificato come Mothyon.
Naro fu soggetto pure al dominio punico subito dopo la conquista di Akragas. Il dominio cartaginese venne interrotto dai Romani, dove Naro divenne “nutrice della romana plebe” secondo l’espressione di Catone.
Dopo l’epoca cristiano-bizantina, invece, abbiamo diverse testimonianze grazie alle catacombe paleocristiane.