Chiesa Maria SS. del Carmelo

I Carmelitani arrivarono a Naro alla fine del XV sec. fondando un convento nel territorio delle Giummare. Doveva essere un convento grande perché veniva definito “Cenobium Magnum”.
La devozione alla Madonna del Carmine era così tanta che venne dichiarata Patrona di Naro con Breve Apostolico nel 1842.
La Chiesa fu edificata assieme al convento presumibilmente nella seconda metà del XVI sec. e i primi anni del XVII sec.
Tuttavia, è facile riscontrare che vi furono successivi interventi.
Esternamente la facciata si presenta in pietra viva risale al 1612. Davanti l’entrata vi era un atrio che fu demolito nel 1772.


La torre campanaria è stata rifatta nel primi del XIX sec.
L’interno è a pianta longitudinale, ad unica ala, con abside quadrangolare (forse era un’antica torre di preguardia) con cappelle laterali e nicchie ricavate nei muri perimetrali.
Qui si trovano alcune statue lignee come il Profeta Sant’Elia, Patrono dell’ordine Carmelitano, con tunica lunga, mantello bianco, spada e libro aperto, con il piede calpesta la testa della regina Gezabele, opera di Nicolò Bagnasco.

La Madonna del Carmelo con il Bambino e San Domenico, sull’altare, sono delle statue lignee a grandezza naturale del XVIII sec. si riallacciano alla scultura della scuola gaginesca.
San Giuseppe col Bambino, scultura settecentesca, in gesso, di gusto rococò.
Inoltre, si può vedere che sull’altare resta un vuoto. Lì si trovava una tela che ritrae l’Annunciazione, venne spostata dopo un restauro. I colori e le forme ricordano la pala d’altare dell’Annunciazione che si trova in Chiesa Madre.
Si possono riscontrare anche i resti dell’antico convento che oggi sono delle abitazioni, ma ci fanno capire l’impianto originario, organizzato attorno un vasto cortile.


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